Cos’è la gengivite?

Cos’è la gengivite?

La gengivite è l’infiammazione della mucosa delle gengive. La malattia è caratterizzata solo dalla lesione dei tessuti della mucosa e non si diffonde sul resto del cavo orale. Nelle prime fasi la gengivite di regola non ha dei sintomi marcati, per cui la visita dal dentista avviene quando la malattia sta già nello stadio avanzato. Sebbene la gengivite è considerata una malattia leggera, i suoi effetti collaterali possono causare la caduta dei denti, lesioni più serie del cavo orale e la penetrazione dell’infezione nel resto dell’organismo.

Soggette alla gengivite sono per la maggior parte le persone giovani e le donne nel corso della gravidanza, il che è caratterizzato da un generale indebolimento del sistema immunitario o dai cambiamenti ormonali o endocrini.

La gengivite puerile nella fase di formazione del cavo orale può influenzare negativamente e irreversibilmente la forma della dentatura. In questo caso il bambino non sempre accusa i sintomi della malattia, mentre i genitori scambiano i sintomi con cambiamenti dovuti alla crescita.

Inoltre, alla gengivite sono soggette le persone che trascurano l’igiene orale o che sono costrette a sottoporre a condizioni estreme l’organismo a causa del loro lavoro.

Sintomi della malattia

I sintomi principali della gengivite sono l’edema della gengiva, la sensazione di bruciore nel cavo orale, i segni di sangue quando si morde e durante la pulizia dei denti. Il processo masticatorio diventa doloroso e aumenta la sensibilità della gengiva alla temperatura del cibo e dell’aria che si inspira. La gengivite può compromettere la percezione del gusto e causare l’alito sgradevole. Può verificarsi il prurito delle gengive accompagnato dalla forte salivazione.

Esistono diverse forme del decorrere della malattia:

Gengivite catarrale:

la superficie delle gengive si gonfia, inizia il bruciore. Nella fase avanzata della gengivite la superficie delle gengive diventa friabile. Appaiono sintomi di cianosi e emofilia.

Gengivite ipertrofica:

i tessuti della gengiva si raddensano, si gonfiano e in parte coprono la base dei denti. In questa forma della gengivite è possibile la deformazione della dentatura e la caduta dei denti.

Gengivite ulcerativa:

è caratterizzata dalla lesione necrotica delle papille della gengiva con la formazione della pellicola dal tessuto atrofizzato. A seguito dell’asportazione della pellicola si scopre la superficie sanguinante della gengiva e iniziano a manifestarsi dolori durante la masticazione. Un altro effetto della lesione dei tessuti della gengiva è l’alitosi. A causa dell’intossicazione può aumentare la temperatura corporea e iniziare il mal di testa e la linfoadenopatia.

Le cause della gengivite

Le cause della gengivite possono essere divise in due categorie: esterne e interne.

Alle cause interne appartengono le seguenti:

  • disturbo del sistema immunitario o endocrino e carenza di vitamine nell’organismo.
  • sviluppo della malattia accompagnato dalle complicazioni di altre quali: diabete, infezione acuta delle alte vie respiratorie, scarlattina, difterite ecc;
  • i traumi alle gengive durante la crescita dei denti;
  • i problemi stomatologici nel cavo orale: carie, tartaro, danni causati alle gengive con i denti distrutti;
  • una scarsa igiene del cavo orale.

Tra i fattori esterni provocanti la gengivite ci sono:

  • traumi causati dall’ustione della mucosa, oppure fatti con uno stuzzicadenti o con uno spazzolino;
  • ustioni chimiche;
  • cause biologiche e penetrazione dell’infezione;
  • traumi medici avuti nel corso della medicazione del cavo orale o l’otturazione o la protesi di bassa qualità;
  • fumo;
  • radiolesione.

Nella maggior parte dei casi lo sviluppo della gengivite è causato dalla presenza di fattori che l’hanno provocata. Per questo motivo la terapia deve rappresentare il complesso di misure mirate all’eliminazione di questi fattori.

Come curare la gengivite?

La cura della gengivite va effettuata a tappe. I metodi moderni richiedono la precisa diagnostica. La molteplicità di forme della gengivite e la sua similitudine alla parodontite e stomatite richiedono la radiodiagnostica. Per curare le malattie accompagnanti la gengivite occorre la partecipazione di diversi specialisti.

La cura della gengivite nei bambini

Prima di passare alle procedure terapeutiche, il medico deve migliorare le condizioni del bambino. A questo scopo vengono usati gli antisettici e antidolorifici che calmano l’infiammazione della gengiva. L’uso dei gel antibatterici è la soluzione migliore, dato che il bambino non è in grado di effettuare un soddisfacente risciacquo della bocca.

La prossima tappa è l’asportazione della patina dai denti e degli accumuli duri. Quando il processo di pulizia dei denti è terminato, vengono prescritte le procedure mirate alla medicazione e profilassi.  I metodi come irradiazione ultravioletta, elettroforesi e, qualora lo consenta l’età del bambino, terapia con laser, sono molto diffusi.

La terapia della gengivite nei bambini deve anche coinvolgere i pediatri delle aree affini: l’otorinolaringoiatra, l’endocrinologo puerile e gastroenterologo. Bisogna tenere in mente che la gengivite nei bambini può svilupparsi come effetto di altre malattie, e l’organismo indebolito non è in grado di combattere tutto insieme. Se la gengivite ha danneggiato le gengive del bambino nella fase di sviluppo dei denti o della sostituzione di quelli da latte con i denti permanenti, occorre il coinvolgimento dell’ortodontista.

La cura della gengivite negli adulti

Qualora la gengivite sia diagnosticata nella fase iniziale,  il paziente può anche condurre la terapia da solo, avvalendosi dei consigli del medico e dei rimedi naturali. A seconda della forma della gengivite e dell’infiammazione bisogna usare i farmaci appropriati. Ad esempio, se la gengivite ha causato le ulcerazioni e l’infiammazione della zona intorno alle radici dentali, bisogna astenersi dall’assunzione di forti farmaci antibatterici, dato che possono causare una forte irritazione e ustioni delle zone aperte sulla gengiva, provocandovi emofilia. In questo caso è meglio sciacquare la bocca con soluzioni conciarie e leganti.

Dopo la fase di cicatrizzazione e aver seguito le procedure antinfiammatorie va condotta l’eliminazione della patina morbida e del tartaro nello studio stomatologico. Qualora la gengivite abbia fatto un passaggio alla fase cronica, può essere necessario l’intervento chirurgico per sedare le zone interessate e correggere i denti danneggiati.

Lo sviluppo della malattia può essere anche causato da altri disturbi coesistenti nell’organismo, perciò sarà opportuno farsi visitare dall’endocrinologo, gastroenterologo e otorinolaringoiatra. Dopo le procedure terapeutiche occorre astenersi per 10-12 giorni dai cibi duri, piccanti, nonché dalle bevande alcoliche. I fattori che hanno causato la malattia non svaniscono con il miglioramento delle condizioni. Bisogna seguire la dieta e prendere le misure per prevenire i recidivi della gengivite.

Profilassi della gengivite

L’igiene della bocca, insieme ai mezzi antibatterici è l’arma migliore per prevenire lo sviluppo della malattia. Le visite regolari dal medico per eliminare il tartaro e la patina rinforzeranno il cavo orale, aiutando a combattere la gengivite.

Inoltre, bisogna scegliere con cura i prodotti per la pulizia dei denti, sia per i bambini che per gli adulti.

Uno spazzolino non adatto alle specifiche gengive o un dentifricio che non aiuta a proteggere dai microbi, possono provocare il recidivo della malattia o danneggiare ulteriormente le gengive.

Considerando che la gengivite spesso decorre accompagnata dalle altre malattie, bisogna sostenere il sistema immunitario nel combattere gli organismi patogeni.