Periodontite del dente: sintomi e terapia

Tipi di periodontite

La periodontite è una malattia sgradevole che può svilupparsi sia negli adulti che nei bambini. Intacca la radice dentale e i tessuti intorno. L’infiammazione è uno degli effetti della pulpite e della carie. Spesso la malattia è causata da una cura impropria di queste patologie, quando l’infezione non viene eliminata completamente. Continua a progredire e a danneggiare il canale radicolare per poi diffondersi oltre. L’infiammazione si può sviluppare non solo in un dente permanente, ma anche in quello da latte, se non si conduce una tempestiva terapia. In quest’articolo parleremo della periodontite acuta e cronica.

Periodontite acuta

La periodontite acuta si sviluppa a seguito di penetrazione della flora batterica patogena nel tessuto dentale. Nella maggior parte dei casi il processo acuto è causato da streptococchi, o più raramente, da stafilococchi e pneumococchi. L’infezione penetra attraverso un foro nella cima del dente o una tasca formatasi tra esso e la gengiva.

Man mano che la malattia progredisce, cresce anche il dolore, che diventa più forte alla pressione, al picchiettare e al masticare. Se trascurare i sintomi, le sensazioni dolorose diventano costanti, forti e pulsanti. Tuttavia, molti pazienti preferiscono non farci caso e non si rivolgono al medico.  Come risultato, la periodontite acuta diventa cronica.

Periodontite cronica

La periodontite cronica si sviluppa a seguito della mancanza di cure nella fase acuta. In questa fase la malattia è caratterizzata dai periodi di acutizzazione e attenuamento. L’acutizzazione può essere causata da un trauma, stress o sovrafreddamento. Siccome il tessuto o la radice del dente sono già danneggiati, i sintomi crescono molto velocemente, e la malattia si aggrava notevolmente rispetto alla forma acuta.

Con il progredire della periodontite si manifesta la destabilizzazione dei denti e si allargano le fessure tra i denti. Dai tessuti lesi periodicamente esce il pus, si sviluppano gli ascessi, il che viene accompagnato da un dolore acuto. Si distinguono diversi tipi di periodontite cronica.

  • Periodontite cronica fibrosa. È causata dalla forma acuta della malattia. In questo caso il tessuto del periodonto si raddensa sia sulla cima che su tutta la superficie del dente, e viene sostituito con il tessuto fibroso. Questi cambiamenti possono essere visti sul radiogramma.
  • Periodontite cronica granulosa. Compromette non solo i tessuti del periodonto, ma anche quelli duri, il midollo, l’osso spugnoso. Nella forma cronica spesso si forma una fistola che si vede sul radiogramma come una striscia scura.

Sintomi della periodontite

Siccome la periodontite rappresenta un serio processo patologico, va trattato con responsabilità. I sintomi della malattia sono i seguenti:

Dolore pulsante: se picchiettare leggermente il dente, le sensazioni dolorose diventano più forti. Durante la masticazione il dolore aumenta, per cui il paziente può anche rifiutare di mangiare.

Edema della gengiva: di solito questo sintomo è causato da un processo cronico, ma può anche accompagnare una forma acuta. La gengiva si arrossisce e si gonfia intorno al dente leso.

Malessere: se la malattia si sta ancora sviluppando, il paziente può sentirsi come al solito, ma con il progredire e con il passaggio alla fase cronica le condizioni peggiorano.

Se anche in vista di questi sintomi non vi è nessuna terapia, inizia l’infiammazione purulenta che provoca l’aumento del dolore. La presenza di pus è di per sé pericolosa, perciò bisogna rivolgersi al medico il più presto possibile. Durante la visita il dottore determinerà la forma della periodontite, che sia cronica o acuta, e prescriverà la terapia con gli antibatterici.

Diagnostica della periodontite

Per curare la periodontite acuta o cronica è importante fare una tempestiva visita dal medico. Questo permetterà di evitare diversi effetti negativi legati al progredire della patologia. Qualora i sintomi si verifichino nel bambino, bisogna agire con elevata urgenza, perché le infiammazioni acute nei bambini si sviluppano più velocemente. Ovviamente, al bambino possono non piacere i metodi della diagnostica, ma è importante passare tutte le tappe per determinare la malattia con precisione. La diagnostica della periodontite comprende:

Il colloquio con il paziente: in questa fase il medico raccoglie tutta l’informazione sulle condizioni di quest’ultimo. Nel caso del bambino, il discorso coinvolge anche l’adulto che lo accompagna, per descrivere i sintomi e le lagnanze.

L’esame: il medico studia la gengiva intorno al dente dove si verificano le sensazioni sgradevoli, per determinarne la causa. Inoltre, si presta attenzione anche al colorito del dente. Di solito diventa giallastro, grigio o grigio-marrone.

Sondaggio: la sonda viene posizionata nella cavità del dente e nei canali radicolari. Questa procedura di regola non provoca sensazioni dolorose né alla fase cronica, né a quella acuta, perché la polpa è già atrofizzata.

Percussione: picchettaggio del dente con lo strumento medico per levare l’infiammazione. Questo metodo è più efficace per il medico della palpazione, sia nella fase cronica che in quella acuta.

Determinazione della destabilizzazione dei denti: non si verifica nella fase acuta, ma in quella cronica.

Radiodiagnostica: uno dei metodi più informativi per verificare le cause dell’infiammazione acuta e cronica nei bambini e negli adulti. Nella radiografia si vedono bene tutti i cambiamenti dentro il dente.

In base alla diagnostica il medico determina il processo infiammatorio acuto o cronico e stabilisce la forma della malattia. In seguito viene prescritta la terapia.

Terapia

Metodi di cura della periodontite, sia acuta che cronica, si dividono in conservativi e chirurgici. La scelta del metodo dipende del livello di trascuratezza dell’infiammazione cronica. Purtroppo, il metodo conservativo di cura non è sempre efficace per i casi acuti o cronici, anche se il medico fa di tutto per preservare il dente.

La terapia per la periodontite nei bambini

Per curare la forma acuta o cronica della malattia nei bambini di norma vengono usati i metodi conservativi. È importante mantenere l’integrità della dentatura per evitare che il bambino abbia dei problemi in futuro. La cura della periodontite nei bambini si svolge sotto l’anestesia totale che serve al dottore per poter raggiungere la zona interessata senza ostacoli. Di regola si cerca di evitare l’asportazione del dente da latte perché in futuro può provocare la malocclusione, la dissoluzione del germoglio del dente permanente o la sua formazione fuori dalla dentatura. Ciononostante, in certi casi il dente da latte è da asportare. Per svolgere la terapia conservativa sul dente permanente viene determinata la fase di sviluppo della radice. In entrambi i casi vengono ripuliti i canali dentali dai tessuti decomposti. In seguito nel cavo orale vengono somministrati i farmaci antinfiammatori. Dopo qualche giorno viene svolta l’otturazione.

La terapia per la periodontite negli adulti

La terapia conservativa degli adulti comprende anch’essa diverse tappe. Nella fase iniziale dai canali vengono asportati gli elementi patogeni con gli appositi strumenti. Nel corso della procedura è obbligatorio l’uso dell’antisettico per evitare la penetrazione di una nuova infezione. Di seguito nelle cavità vengono somministrati i farmaci antibatterici. Il farmaco viene lasciato nel dente per 24 ore, dopodiché il medico fa un secondo esame al paziente e prende la decisione sulla successiva terapia con gli antibiotici.  Allora nelle cavità viene somministrata un’altra dose dei farmaci. Oltre agli antibiotici possono essere usati i medicinali che stimolano il processo rigenerativo. Di solito vengono usati per la forma cronica della malattia.

I metodi chirurgici per curare la periodontite

Qualora i metodi conservativi non abbiano portato al risultato desiderato, può essere necessario l’intervento chirurgico. Per raggiungere la cima della radice dentale, il medico fa sezione della gengiva e sposta la mucosa. Arrivando all’osso, il chirurgo asporta gli elementi patogeni e la cima della radice. Di seguito viene svolta l’otturazione della cima e la suturazione della mucosa. Il tempo di rigenerazione dell’osso è di 1 mese. In certi casi la terapia operativa non aiuta a combattere l’infiammazione, e quindi può servire l’asportazione del dente. Dopo la procedura al paziente può essere proposto di installare un impianto o scegliere un’altra forma di protesizzazione. L’integrità compromessa della dentatura causa la destabilizzazione e la caduta di altri denti.